Tutti i sentimenti (page 7 of 7)

Il luogo, appunto, dei sentimenti: il dolore e la delusione, certamente, ma anche la felicità, la virilità (cioè l’orgoglio e la forza), la femminilità (cioè la seduzione e l’inganno), gli animali, sempre così importanti, certe volte i bambini, poi la nostalgia, il rimpianto, la lontananza, il viaggio, la gelosia, il riso, il pianto, il lavoro, la relazione con gli oggetti, la povertà e la ricchezza, dunque, il denaro. L’amore. La morte. La vita, no?

UNITED COLORS, 2: BLACK IS BLACK

Albrecht Dürer, Melencolia I, 1514

A parlare dei propri amori, si rischia di infilarsi in un tunnel, insomma, di non essere capaci a trovare le parole giuste, dunque di non essere all’altezza del proprio sentimento.
Ma procediamo con ordine.

Sere fa, era Carnevale, un professore d’orchestra del Regio di Torino, una donna, ma dire ‘professoressa’ fa tanto scuola media all’angolo, dichiara all’intervistatore durante l’intervallo che si è messa addosso qualcosa di mascherato perché non ne può più del nero, il nero è triste e la mortifica.

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A PIENE MANI (piccola cronaca degli esami)

Le Corbusier, La mano aperta, 1955

Stamattina il mio oroscopo (Ariete) in metropolitana mi dava sinteticamente: tre pallette per la salute; cinque per l’amore; cinque per il lavoro.
Una bomba.
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UNITED COLORS, 1: IL SENTIMENTO DEL BIANCO

James Abbott McNeil Whistler, Symphony in White, No. 2, 1864

In una cosa, quella santa donna di mia madre aveva ragione.
Quando diceva che la biancheria doveva essere abbondante e sempre in ordine, era, quella, la vera ricchezza della casa. Per questo benediceva ogni mio compleanno con un lenzuolo con l’orlo a giorno fatto per la circostanza (vi lascio immaginare la gioia nel ricevere un simile regalo a, mettiamo, 17 anni).

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Cose da pazze, 1: le scarpe

Jean-Auguste-Dominique Ingres, Baigneuse Valpinçon, 1808, part.

Voi prendete gli uomini.
Hanno fatto il mondo a loro immagine, inventandoselo per i loro comodi.
E hanno fatto benissimo. Io, al loro posto e se avessi potuto, avrei fatto di peggio, nel senso di cose ancora più esclusive e prepotenti, con porte chiuse dappertutto e parecchi piacevoli spazi riservatissimi.
Ora, guardate che scarpe indossano gli uomini.
Vi guido io.  Continua a leggere

UNA PASTA D’UOMO

Sono italiana fino all’osso, quindi, insieme a Raffaello e a qualche altro, apprezzo parecchio la pastasciutta.
L’altro giorno stavo in uno dei 10 supermercati di cui sono cliente. (È incredibile come sia impossibile trovare in uno solo tutto quello che ti serve), e stavo per la precisione nel reparto paste.
Allibita di fronte alla varietà che avevo davanti agli occhi, confezioni di tutti i tipi e di tutti i generi, anche e soprattutto strambi, insomma, delle perversioni alimentari di cui mi chiedevo chi volesse ritrovarsele nel piatto.
Mentre allibivo, visto che mi piace rendermi utile, ho pensato a un piccolo vademecum per signore e signorine, per carità, non un manuale di cucina, non mi permetterei mai, ma qualcosa che possa aiutarle in quella complessa e a volte impossibile impresa che è la comprensione del sesso opposto (se si chiama opposto, qualche motivo deve pur esserci).
Insomma, Mesdames et Mesdemoiselles, ora vi spiego gli uomini. Con l’aiuto della pasta.
Dunque, statemi a sentire. Continua a leggere