Se avessi avuto una sorella gemella, l’avrei strozzata in culla
I Puffi sono tutti uguali.
Solo il grande Puffo ha la barba e si distingue per questo.
Anche se a me sembrano tutti uguali gli uomini con la barba.
(Con un paio di eccezioni).
«Quello con la barba», in effetti, ti confonde le idee.
L’uguaglianza dei Puffi è il principio base della loro società. A detta di Peyo, il loro inventore, ciò rende indispensabile concentrarsi sui sentimenti di ciascuno di loro in modo da poterli riconoscere.
Pensiero poetico, che chissà se è esportabile.
Una volta un amico mi raccontò che la Puffetta aveva avuto un’avventura con uno dei Puffi ma non si ricordava più quale.
Secondo me lui mi stava facendo un discorso allusivo e io avevo pure capito dove voleva andare a parare.
Ciò non toglie che da allora la Puffetta cominciò a sembrarmi una Puffa di facili costumi.
Quando io telefono al tecnico della televisione mi presento anche con l’indirizzo.
Da quando il ragazzo che ha cominciato da poco a lavorare in garage mi ha confessato che con la mascherina faceva fatica a distinguere i clienti, ogni volta che chiamo per dire che voglio uscire e mi risponde lui, a scanso di equivoci, mi presento con nome, cognome, tipo e colore di macchina.
L’altro giorno lui mi ha detto che a me mi riconosce benissimo e meno male, non sopporto di essere confusa con un’altra.