
Oslo, Parco di Vigeland, 1907
Sono di quelli che fanno continuamente liste.
Lista della spesa.
Lista delle cose da fare per la casa.
Lista delle cose da fare per la professione, questa, complicatissima perché sto sempre impegnata su più fronti.
Lista di dove cercare denaro.
Lista di dove trovare denaro.
Lista delle cose che non dirò mai più a nessuno (sigillata nel mio computer con dispositivo che richiede una password di accesso).
Lista delle cose che vorrei dire a qualcuno.
Ho perfino un libro sulle liste, così uno si sente meno maniaco.
Volendo, come si fa con una scatola di cioccolatini, uno può prendere quando ne ha voglia (cito aprendo a caso): l’elenco delle qualità di un cowboy; le imposizioni in termini di organizzazione, rispetto e obbedienza di Einstein alla moglie quando decise che il matrimonio era finito ma che per il bene dei figli sarebbe stato meglio non separarsi; le questioni da investigare per diventare un esperto di anatomia scritte da Leonardo da destra a sinistra come faceva lui; i 50 possibili nomi dei 7 nani messi insieme da Walt Disney per colmare il vuoto in proposito: i fratelli Grimm, che avevano scritto Biancaneve, si erano dimenticati di annotarli.
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