
Max Klinger, Un guanto: Amore, 1881
Lo dico sempre, che l’arte ci tende uno specchio nel quale guardarci.
(Forse per questo certe volte ci disturba tanto).
Ma talvolta la contemplazione di noi è una consolazione, dunque: eccoci.
Moderni, feticisti, più capaci di concentrarci su un oggetto che su una persona, vittime dei nostri sogni e dei nostri incubi.
Quando Max Klinger, tedesco di Lipsia, si trova a raccogliere un guanto perduto da una sconosciuta su una pista di pattinaggio di Berlino, ha ventun anni.
L’ossessione comincia e poco dopo, siamo nel 1878, espone un’affascinante serie di disegni nei quali racconta il fatto.
Ma procediamo con ordine e vediamo che cosa sono, nella sostanza, i guanti.