Se non credi a quello che vedi, perché vai al cinema?
(citato da Paolo Mereghetti, critico cinematografico)
Forse il trucco è tutto lì.
Tu vedi lui e ci credi.
Perché lui è l’uomo più convincente che io abbia (più o meno) incontrato in vita mia.
Ed è anche il più seducente e tutti gli altri uomini che mi sono sembrati e che mi sembrano seducenti, in confronto a lui, sono dei dilettanti.
Proprio perché lui ti ci fa credere.
Dopo aver sistemato per le feste la fauna maschile contemporanea, occupiamoci di quella estinta.
E procediamo con ordine.
Per prima cosa, James Bond, quello autentico, il primo e l’unico, è elegantissimo.
Non a caso il suo sarto è a Savile Row, la leggendaria strada di Londra, lo dichiara a metà film ma non avevamo dubbi.
(Anche Alexander McQueen si è formato lì).
Lui esordisce in smoking al tavolo dello Chemin de fer, poi indossa abiti leggeri dal taglio perfetto, sventolandosi leggermente col cappello perché siamo in Giamaica e capiamo così che fa caldo.
Insomma, lui non è di quelli che quando vanno ai Caraibi si conciano da turisti, lui è sempre in abito e cravatta e lo vediamo più décontracté solo quando va in perlustrazione notturna sull’isola di Crab Key, dove c’è il solito scienziato pazzo, stavolta alle prese con il nucleare.
Ma a noi della trama, almeno qui, interessa poco o niente.
A noi interessa avvicinarci, per quello che è possibile, ai motivi del fascino dei primi film di 007, che continuano a brillare per inventiva e stile, soprattutto a confronto dell’ultimo uscito, che, per pura noia di un pomeriggio, sono andata a vedere nel cinema qui sotto.